Appello al Presidente della Repubblica

Ill.mo Presidente della Repubblica Italiana

On. Giorgio Napolitano

ci rivolgiamo a Lei per un appello che riguarda la salvaguardia del nostro territorio e della nostra salute. Siamo cittadini che vivono a Viggiano ( PZ ) nelle adiacenze del Centro Oli Val d’Agri della ENI Divisione E&P, un centro oli che tratta giornalmente i circa 90 mila barili di petrolio estratto dai giacimenti della nostra Terra.

Da 15  anni conviviamo con questa realtà che avrebbe dovuto portare lavoro e sviluppo nel totale rispetto dell’ambiente ed invece ci costringe a respirare un’aria puzzolente, costantemente illuminati dalla torcia di un camino, con un sottofondo di fastidiosi e spesso insopportabili rumori. Più di una volta abbiamo assistito impotenti ed indifesi ad incredibili boati seguiti da fiammate altissime e violente vibrazioni semplicemente liquidati come “ eventi” dall’ENI e dalle autorità competenti.

Siamo sempre rassicurati che è tutto a posto e tutto sotto controllo ma intanto viviamo male e ci ammaliamo sempre più frequentemente, ma il nostro malessere viene minimizzato quasi fossimo tutti degli ipocondriaci.

Ma non è tutto a posto e soprattutto sotto controllo! Nonostante le più ampie rassicurazioni degli organi istituzionali abbiamo scoperto che non è mai stata avviata una seria campagna di monitoraggio dell’ambiente circostante il Centro Oli ed i pozzi di perforazione, che il monitoraggio dell’atmosfera fino ad oggi è avvenuto solo con tre centraline indipendenti tra di loro e funzionanti da pochi anni e che comunque sono stati rilevati livelli di sostanze inquinanti molto elevati e nettamente superiori a quelli rilevati in altre zone industrializzate di Italia.

Siamo stati rassicurati che tutto sarebbe migliorato dopo gli interventi di manutenzione ed ammodernamento al Centro Oli realizzati nel mese di maggio, ma da quando è ripresa l’attività estrattiva la situazione è sensibilmente peggiorata. I rumori e gli odori nauseabondi  non ci danno tregua costringendoci a vivere segregati nelle nostre case di campagna, incapaci di dare una risposta ai nostri figli privati della gioia dei loro giochi all’aria aperta.

Il 19 luglio alle 16,45 abbiamo assistito all’ultimo ( in ordine di tempo ) terribile incidente: sei forti esplosioni, che hanno fatto vibrare le nostre case come una violenta scossa tellurica, seguite dalla fuoriuscita dalla torcia del Centro Oli di un liquido biancastro che al contatto con il suolo si è incendiato. Abbiamo provveduto immediatamente ad allertare i Carabinieri della locale stazione, i Vigili del Fuoco ed il Sindaco che però non ha risposto alle nostre chiamate. Anche questa volta  sembra non sia successo niente di particolare visto che l’episodio non è stato riportato tra gli eventi comunque segnalati dall’ENI alle autorità competenti.

E mentre le scriviamo veniamo a conoscenza che le analisi condotte dall’ARPAB per il monitoraggio delle acque sotterranee presso il Centro Oli Val d’Agri rilevano livelli di concentrazioni di Manganese, Solfati, Benzene e Toluene superiori alle Concentrazioni Soglia di Contaminazione.  Oltre alla qualità della vita rischiamo di perdere anche le nostre meravigliose acque che, tra l’altro, soddisfano buona parte del fabbisogno della vicina Puglia attraverso l’invaso del Pertusillo  ubicato, disgraziatamente,  a valle del Centro Oli.

Illustrissimo Presidente, siamo consapevoli dell’importanza strategica dei nostri giacimenti petroliferi per l’economia nazionale ma non possiamo tollerare che, in un “Paese civile”, le logiche economiche prevalgano sulla tutela di un territorio e sulla qualità della vita e la salute dei suoi abitanti.

Confidiamo in Lei e Le chiediamo di intervenire presso gli organi istituzionali preposti affinché venga tutelato il nostro ambiente, la qualità della nostra vita e soprattutto la nostra salute.

Certi di un Suo immediato interessamento ed intervento, Le porgiamo i nostri distinti saluti.

l’Onda    Rosa

(donne e mamme del centro olio)

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